Adesso il bebé al San Matteo nasce con l’agopuntura cinese

“Adesso il bebé al San Matteo nasce con l’agopuntura cinese” – La Provincia Pavese Domanica 30 marzo 1986

L’anestesia è pericolosa, l’équipe di Danesino trova la soluzione.

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Agopuntura ancora una volta in sala operatoria al San Matteo e in questo caso per due interventi di ginecologia e di ostetricia. E’ stato il caso di due pazienti (una da sottoporre all’asportazione totale dell’utero, la seconda con la necessità di un taglio cesareo al momento del parto) che facevano prevedere gravi rischi se sottoposte ad anestesia tradizionale, a suggerire la soluzione dell’impiego dell’agopuntura. La considerazione poi che proprio al San Matteo sta già lavorando con risultati sorprendenti in cardiochirurgia (settantacinque interventi a cuore aperto già eseguiti e uno anche su polmone) un medico cinese di Formosa Peter Pan Hsien-I, ha fatto il resto.
Tra il professor Pan e Giovanni Coven (l’anestesista, assistente della rianimazione seconda distaccato in clinica ostetrica) è nata subito l’intesa sostenuta naturalmente dal direttore della clinica Vittorio Danesino. “Una novità con prospettive promettenti – dice il professor Danesino – Perché non tentarla?” Si è trattato ovviamente di sottoporre il progetto anche alle pazienti che sapevano dei rischi a cui li avrebbe esposte un’anestesia che comportava l’impiego di farmaci comunque tossici che diventavano più pericolosi per la loro situazione di salute generale. Sono bastati così 16 aghi nel caso dell’intervento di ginecologia e 12 in quella di taglio cesareo, per sostituire tutti quei farmaci che avrebbero avuto il compito di togliere la componente dolore. Le due donne sono state quindi addormentate con il risultato, per entrambi, di una fase post-operatoria migliore “Il vantaggio dell’agopuntura – dice il professor Pan? E’ anche quello che consente almeno altre dodici ore di analgesia, cioè insensibilità al dolore anche dopo l’intervento. Anche qui, dunque, nuovo risparmio di farmaci”.
E mentre già si preparano altri interventi di carattere ginecologico, si aspetta anche l’occasione opportuna per il primo impiego di agopuntura nel parto naturale. I vantaggi? Anche in questo caso naturalmente il risultato è quello della scomparsa del dolore ma insieme si riesce a ridurre anche il periodo del travaglio con vantaggi indubbi pure per il nascituro.
Ma siamo ancora ad impieghi tutto sommato sporadici. A quando una maggiore diffusione? Probabilmente qualche impiego in più (e sulla tecnica mista sia in sala operatoria che a livello terapeutico) si avrà quando saranno addestrati i primi agopuntori, allievi del professor Pan nel corso di perfezionamento in agopuntura organizzato già da quest’anno dal dipartimento di chirurgia dell’Università e probabilmente già avviato a trasformarsi in vera e propria scuola di specialità. Gli scambi tra Policlinico San Matteo e gli ospedali cinesi sono nel frattempo già avviati. Quest’anno saranno a Pavia sei medici cinesi per portare qui le loro tecniche e riportarsi a casa tutto ciò che di buono troveranno nell’ospedale di piazzale Golgi. L’anno prossimo sarò un gruppo di pavesi invece a restituire la visita con un soggiorno-studio a Canton.
Pierangela Fiorani