Agopuntura, l’ultima frontiera dell’anestesia

“Agopuntura, l’ultima frontiera dell’anestesia” – Corriere della Salute Sabato 3 Aprile 2004

A Pavia la tecnica usata anche per gli interventi al cuore. Il professor Pan: evita l’effetto collaterale dei farmaci.

Agopuntura, l'ultima frontiera dell'anestesia

Poteva diventare prete, musicista o medico: ha scelto medicina. Così, aiutato dai missionari cattolici, Pan Peter Hsien I è arrivato in Italia nel ’70 con una laurea dell’Università di Hong Kong, deciso a conquistare il corrispondente titolo italiano di dottore e specializzarsi in chirurgia generale con un occhio ai trapianti d’organo.
“Allora non c’erano molte possibilità – racconta il professor Pan -. Studiavo all’università di Taipei, ma non era facile muoversi da Taiwan. Soltanto grazie a una borsa di studio dei missionari ho potuto laurearmi a Hong Kong e trasferirmi poi, in Italia. Molti sceglievano di emigrare in America. Io ho preferito l’Italia che, in campo medico e chirurgico, non era inferiore a nessuno. Avevo studiato latino e greco, così la lingua non rappresentava un problema. Fui il primo studente cinese all’università e il primo laureato in medicina”. Da allora il professor Pan, specializzato anche in microchirurgia e chirurgia cardiovascolare, ha cercato di far convivere la medicina tradizionale cinese e quella occidentale così come Oriente e Occidente sono presenti nel suo nome: Pan è quello della famiglia, Peter è quello con cui è stato battezzato, Hsien I è quello scelto dal padre.
Al professor Pan è appena stata affidata la direzione scientifica di un master in agopuntura medica e fitoterapia cinese all’Università di Pavia, il primo in Italia. “Il master è diretto dal professor Mario Viganò, direttore della cardiochirurgia – precisa Pan – con cui collaboro dal 1980. Insieme abbiamo portato a termine interventi di cardiochirurgia, come by pass, sostituzioni valvola e riparazioni dei difetti del setto, grazie all’anestesia praticata con l’agopuntura”. Qualche tempo fa Pan, che insegna anche all’Università di Hong Kong e di Pechino, ha presentato, a un congresso mondiale di agopuntura, svoltasi nella capitale cinese, una ricerca su cento paziente operati al cuore in anestesia con agopuntura dimostrando che la tecnica permette un risparmio di farmaci e una riduzione del tempo di permanenza in terapia intensiva. Pan sta anche lavorando a un trattato di agopuntura medica in nove volumi, di cui è già disponibile il primo: non stupisce la mole dell’opera, dal momento che con gli aghi si possono curare un’infinità di malattie, con qualche eccezione appena.
“Fra i principali campi di applicazione – spiega Pan – ci sono le malattie croniche, a partire dall’artrosi, fino all’asma, all’ipertensione, solo per citarne alcune”. Uno dei vantaggi dell’agopuntura è il risparmio di farmaci che, a volte, possono comportare effetti collaterali e in certi pazienti possono addirittura provocare allergie che costringono a sospendere la cura. “L’agopuntura – continua Pan – è particolarmente indicata nelle donne in gravidanza, per affrontare disturbi come la cefalea, la nausea o il compito, senza ricorrere a farmaci che potrebbero essere dannosi per il feto. Poi ci sono i bambini, anche piccolissimi, di appena otto mesi: riusciamo a curare con successo intolleranze alimentari, forme di malassorbimento e allergie”.
L’idea di fondo è quella di integrare il più possibile la medicina occidentale con quella cinese, per aumentare l’efficacia della terapia. “Ammettiamo – semplifica Pan – che in una certa malattia le cure classiche abbiano un effetto dell’80% e quelle cosiddette alternative pure. La somma aritmetica sarebbe 160. E’ vero che le cose in medicina non vanno esattamente così, ma per dare l’idea che la sinergia fra le due medicine può essere molto vantaggiosa”.
Le possibilità offerte dalle medicine complementari sono molteplici: l’importante è che vengano praticate da mani esperte. Ecco perché la possibilità di studiare l’agopuntura in università, come accade ora a Pavia, è un primo passo importante per la preparazione dei medici agopuntori, in attesa che questa disciplina trovi in futuro la sua scuola di specializzazione post-laurea. Ed ecco perché la Regione Lombardia ha appena istituito un Comitato tecnico-scientifico per le medicine complementari, con l’obiettivo di valutarne l’efficacia attraverso la ricerca clinica. Un altro impegno per Pan, che è stato chiamato a farne parte.
Adriana Bazzi